L’Autore

Minori

Fulvio Di Lieto (Minori 9.12.1939 – Roma 21.10.2020) era nato, cosí diceva lui, in un villaggio marinaro e rurale sulla Costa d’Amalfi, poco dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e quattro anni prima che il Vesuvio smettesse di fumare e cadesse in letargo. A quel tempo, i mulini erano veramente bianchi – il paese ne contava una trentina, attivando un florido indotto di lavorazione della pasta – le lucciole brillavano nelle notti estive, fiumi e torrenti bisbigliavano e cantavano, come le onde marine e le sirene che le cavalcavano. Ovunque i suoi occhi guardassero era favola e incanto, e i numi tutelari di ogni cuore innocente abitavano tra gli uomini.

Poi apparve, attorcigliato a un albero di limoni, il Serpente primigenio che, flautando antiche seduzioni, propose un baratto: lucciole, mulini e sirene contro maxiburger, discoteche e fondi bilanciati. Sembrò allora un buon affare, ma col tempo doveva rivelarsi un rovinoso inganno.

Volendo perciò riscattare i valori perduti nella fraudolenta transazione, Fulvio Di Lieto ha scritto per molti anni poesie, racconti e romanzi, con lo scopo di recuperare di quei beni svenduti l’intima essenza e l’universale qualità, rievocando di quella realtà, priva di ossessive cadenze, le prodigiose atmosfere.

Con il suo impegno egli tentava soprattutto di contribuire al ripristino della compromessa armonia tra uomo, natura e divinità, su cui dovrà fondarsi l’ordine ultimo del mondo.

In tutta l’opera dell’autore, poetica e letteraria, è avvertita la necessità di rivalutare il sentimento sacrale dell’esistenza e di proporre una sublimazione dei modi del vivere attraverso la capacità armonizzante della parola. Il contatto con una natura recuperata ai suoi valori di integrità diventa quindi una liturgia essenziale alla realizzazione di tale progetto.

Fulvio Di Lieto aveva molto viaggiato all’estero, soggiornando in Inghilterra, Francia, Germania e India. Da queste esperienze aveva tratto la maturità e la presa di coscienza delle realtà umane e sociali che aveva poi trasferito nel suo impegno culturale e artistico.

È stato Direttore Responsabile del periodico L’Archetipo di Roma.

Presso circoli culturali e istituti scolastici ha tenuto conferenze sul tema “Valore e capacità trasfigurativa della parola”.

Per la sua attività di poeta e scrittore ha ricevuto vari riconoscimenti, tra cui: Gran Premio Città di Roma, Città di Palestrina, Premio l’Emigrante di Pratola Peligna, Nazareno di Roma, Sant’Eligio Città di Bari, Montesacro di Roma, Premio speciale Coppedè di Roma.

Fulvio Di Lieto in Costiera

È stato insignito del titolo di benemerito della Città di Minori.

Oltre che della sua amata Costiera, era innamorato della città di Roma. Qui ha vissuto fino all’ultimo, luogo che ha ispirato la sua vena poetica e i suoi romanzi.